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Prandauer). Architetto austriaco. Rappresentante del Barocco
austriaco, prese parte all'opera di ricostruzione svoltasi nell'Austria
Superiore, dopo la vittoria sui Turchi del 1683. Utilizzando uno stile che si
richiama a quello di C. Fontana e di F. Borromini, oltre che ai modelli viennesi
di J. L. von Hildebrandt e di J.B. Fischer von Erlach,
P. realizzò
numerose opere di architettura religiosa e monastica, in cui gli Asburgo e le
principali personalità religiose del tempo potessero vedere celebrati
insieme il fiorire del Cattolicesimo e dell'arte barocca. Nel 1692 circa
costruì la chiesa parrocchiale di Dürstein, in cui particolarmente
originale e indovinata risultò la scelta di inserire il campanile nella
facciata. Nel 1689 si dedicò alla ricostruzione e al completamento del
monastero benedettino di Weikendorf; tra il 1689 ed il 1690 lavorò nel
castello e nella cappella di Talheim; nel 1698 ampliò il castello di
Ochsenburg. A partire dal 1700 fu a Melk, impegnato nell'opera di riedificazione
del monastero benedettino: nel 1700 diede inizio ai lavori nella chiesa e nel
monastero; nel 1716 la sua attività fu volta alla realizzazione del
refettorio; in seguito si dedicò al completamento delle strutture, con
attenzione rivolta, in particolare, all'armonizzazione dell'opera architettonica
con il suggestivo paesaggio circostante. Il maestoso edificio, cui
P.
lavorò per oltre venticinque anni, è considerato tra le maggiori
opere del barocco austriaco. La sezione Nord comprende le costruzioni monastiche
vere e proprie, collegate fra loro da cinque cortili; su tutto il complesso
domina la grande chiesa dei Santi Pietro e Paolo. La sezione Sud è
formata da edifici che si aprono a semicerchio su un cortile interno. Tra le
altre opere realizzate da
P. si ricordano: il rifacimento dei monasteri
agostiniani di Sankt Florian (1708-15) e di Herzogenburg e, infine, i lavori
compiuti all'interno della chiesa romanica di Sankt Pölten (1721-22)
(Stanz, Tirolo 1658 - Sankt Pölten, Bassa Austria 1726).